Ieri sera sono letteralmente rimasto di stucco quando, scorrendo distrattamente le notizie su alcuni social network, mi è apparso un video pubblicato dalla famosa casa d’asta londinese Sotheby’s. Il video ha la durata di un minuto. I primi trenta/trentacinque secondi sono un tripudio di animazioni in 3D che mimano una statuaria “italianeggiante” avvolta da luci dinamiche, il tutto immerso in un sottofondo musicale epico e solenne. 

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Per un attimo ho pensato si trattasse di uno dei tanti film tratti dai racconti di Dan Brown, ma poi la danza di statuette ha iniziato a rallentare e a disporsi a semicerchio, dissolvendosi fino a far apparire in primissimo piano un volto sempre più a fuoco. Un volto molto espressivo e sofferente ma piatto e privo volume nel disegno

L’immagine poi ha indugiato per pochi attimi sulle mani di questo povero Cristo dagli occhi iniettati di sangue. Esse sono dipinte in maniera tale che quasi sembrano raccontarci di un Salvatore che soffre di terrificanti problemi ortopedici alle dita… 

Il video è proseguito con un’inquadratura che, partendo sempre dalle mani del Cristo, culminava in alcuni scorci fuori fuoco del suo volto, per poi concludersi con una panoramica della figura nella sua interezza. Ed è in questi ultimissimi secondi che in dissolvenza appare il nome dell’autore di quest’opera. Si TRATTA (questo è quello che a caratteri cubitali recita il video) di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, meglio conosciuto come Botticelli. Questo recita la didascalia, annunciando pure il titolo dell’opera, ‘Man of Sorrows’

Il motivo della realizzazione di questo teaser diviene limpido negli ultimi fotogrammi: Sotheby’s a gennaio 2022 batterà all’asta questo quadro con un prezzo di partenza di ben 40 milioni di euro. La provenienza dell’opera sarebbe da collegare alla collezione privata della signora Adelaide Keble Sartoris (1814-1879). Rimane sostanzialmente inedita fino al 2008/2009 quando viene inserita in una mostra dedicata a maestro fiorentino allo Städel Museum di Francoforte.

Non è la prima volta che la grande casa d’asta britannica si trova a cospetto di Botticcelli, anche se di queste vendite se ne contano circa una ventina nella storia recente. Lo scorso anno, per esempio, ne vendettero uno squisitissimo e di pregevolissima fattura, per la cifra record di 92 milioni di euro circa.

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Ma il prossimo gennaio, durante la consueta Sotheby’s annual Masters Week sales, toccherà proprio al Cristo sofferente. Sarà uno spettacolo circense per grandi sceicchi pronti a spendere una cifra immensa per portarsi a casa un pezzettino, vero o falso, dipinto o ridipinto che sia, di Rinascimento Italiano®” , sperando di non vedergli far fare la fine del ‘desaparecidos’ da 450 milioni di qualche anno fa… 

Ma voglio evitare di vedere del losco anche stavolta facendomi/ci delle domande su questo quadro:

1) Bastano solo un paio di secoli di storia pregressa (certificati si certo ma ne mancano altri tre almeno) delle vicende dell’opera per dare la paternità sicura dell’opera a Botticelli e non impantanarsi in attribuzioni più cautelative quali: scuola di, cerchia di, artista più aiutanti, ecc..?

2) Perché è così facile entrare in empatia con l’espressività così contemporanea di quest’opera quando facciamo quotidianamente fatica perfino a comprendere i connotati esoterici scolpiti in una facciata di una chiesa, sia in una scultura che in un quadro? Zeri diceva: “il passato è passato, nessun falsario riesce mai a calarsi nella sensibilità antica”. Non ha mica per caso subito un restauro così esteso che forse forse è stato “aggiornato”, truccato quasi per renderlo più “comprensibile”?

3) Che Botticcelli fosse un maestro della prospettiva è ormai assodato. Che perseguì risultati eccellenti trainando la sua arte con gli strumenti che disegno offriva è diventato quasi un assioma. Che attraverso la pratica del disegno e del “culto” della linea modellava i volumi nei suoi quadri è ampiamente documentato in moltissime sue opere, comprese quelle più rigorose, costituite da soggetti lontani dalla mitologia greca. Allora perché in quest’opera ha delegato il compito di esprimere la tridimensionalità solo ed esclusivamente (basta aver due occhi funzionanti per accorgersene) al colore? Botticelli ha passato la vita ad affinare la sua tecnica, perché qua la disconosce totalmente?

4) In Italia abbiamo 60 milioni di commissari tecnici, virologi, architetti, poeti, esperti di politica internazionale e storici dell’arte. A quanti di questi verrà qualche dubbio su questa storia che sta per compiersi il prossimo gennaio? 

Speriamo di non essere stato l’unico ad aver avuto questi dubbi.

7 Ottobre 2021

Dott. M.C.

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